Adelmo Manna
Adelmo Manna
Crediti:
1
Durata:
1 ore
Destinatari:
Avvocati, praticanti abilitati al patrocinio
Il corso è stato accreditato presso il CNF con delibera della Commissione centrale per l'accreditamento della formazione 12/09/2022.
Il corso deve essere completato entro il 12 settembre 2023 - data di scadenza dell'accreditamento CNF del corso.
La dottrina maggioritaria ha sin dall’entrata in vigore del R.D. n. 267/1942 inquadrato la declaratoria fallimentare nella categoria delle condizioni obiettive di punibilità del reato, configurata in via generale dall’art. 44 c.p., la giurisprudenza – che in un primo momento sembrava orientata prevalentemente nella medesima direzione – con la storica pronuncia delle Sezioni Unite Penali, intervenuta sul finire degli anni ’50, ha mutato radicalmente il proprio iniziale approccio sistematico, riconducendo la stessa nella categoria degli elementi costitutivi del reato (senza indicarne però la specifica natura), con l’effetto di innescare un lunghissimo contrasto interpretativo con la dottrina dominante, compostosi solo di recente con la decisione della Corte di cassazione 22 marzo 2017, n. 13910. L’analisi puntuale degli orientamenti dottrinari e giurisprudenziali consente di concludere come la giurisprudenza, dopo un lungo periodo in cui era rimasta ancorata – tranne sporadiche eccezioni – alla costruzione dei reati di bancarotta come reati di pericolo astratto, si sia ultimamente allineata all’impostazione della dottrina maggioritaria che ravvisa nei delitti di bancarotta altrettante ipotesi di pericolo concreto, con conseguente qualificazione della sentenza dichiarativa di fallimento come condizione obiettiva di punibilità estrinseca.
Il corso è suddiviso in 4 moduli:
Modulo 1: I reati fallimentari: disciplina generale
Modulo 2: La Bancarotta fraudolenta: bancarotta societaria propria e impropria
Modulo 3: Natura della dichiarazione di fallimento
Modulo 4: Reati fallimentari: reati di danno o di pericolo