Adelmo Manna
Livia Rossi
Crediti:
1
Durata:
1 ore
Destinatari:
Avvocati, praticanti abilitati al patrocinio
Il corso è stato accreditato presso il CNF con delibera della Commissione centrale per l'accreditamento della formazione 27/02/2024.
Il corso deve essere completato entro il 27 febbraio 2025 - data di scadenza dell'accreditamento CNF del corso.
Il problema del rapporto dell'avvocato con i mezzi d'informazione assume vieppiù rilievo in considerazione del crescente diffondersi della cosiddetta spettacolarizzazione del processo. L’attenzione dell'opinione pubblica è prevalentemente concentrata sulla fase delle indagini preliminari, caratterizzata dall'assenza di contraddittorio con la difesa e di controllo da parte del giudice. Le norme del codice deontologico (artt. 18 e 57) stabiliscono i principi etici cui l'avvocato deve attenersi nei rapporti con i mezzi d'informazione (equilibrio e misura, discrezione e riservatezza, esclusivo interesse della parte assistita, rispetto del segreto d'indagine). Il problema è quello di bilanciare il rispetto delle norme deontologiche con il diritto di difesa della parte assistita laddove gli altri protagonisti del processo “mediatico” travalichino ampiamente il rispetto dei suddetti principi. L'art. 1 del codice deontologico stabilisce infatti che l'avvocato tutela in ogni sede l'effettività e l'inviolabilità della difesa. Sembrerebbe dunque evidente il dovere dell'avvocato di difendere il proprio assistito anche fuori dal processo.
Il corso è suddiviso in 4 moduli:
Modulo 1: Evoluzione del rapporto tra avvocati e mezzi di informazione
Modulo 2: Le norme deontologiche
Modulo 3: L'avvocato e il processo mediatico
Modulo 4: La difesa fuori dal processo