Adelmo Manna
Livia Rossi
Crediti:
1
Durata:
1 ore
Destinatari:
Avvocati, praticanti abilitati al patrocinio
Il corso è stato accreditato presso il CNF con delibera della Commissione centrale per l'accreditamento della formazione 27/02/2024.
Il corso deve essere completato entro il 27 febbraio 2025 - data di scadenza dell'accreditamento CNF del corso.
Con l'avvento del nuovo ordinamento professionale la deontologia ha per la prima volta trovato espresso riconoscimento nella legge (247/2012) che, all'art. 3, terzo comma, prevede che l'avvocato eserciti la professione uniformandosi ai principi contenuti nel codice deontologico emanato dal Consiglio Nazionale Forense. Il principio ispiratore del codice, riformato nell'anno 2014, appare inverso rispetto a quello sotteso alla precedente codificazione, risalente all'anno 1997 (e in alcune parti novellata nel corso degli anni). La citata norma della legge professionale prevede infatti che le disposizioni deontologiche debbano essere caratterizzate dall'osservanza del principio della tipizzazione della condotta e debbano contenere l'espressa indicazione della sanzione applicabile. Il codice del 1997, al contrario, era ispirato ad un criterio puramente esemplificativo delle condotte illecite e non prevedeva sanzioni in relazione alle specifiche violazioni.
Il primo libro del Codice deontologico è dedicato ai principi generali che devono essere osservati dall'avvocato nell'esercizio dell'attività professionale. I libri che seguono (rapporti con il cliente e con la parte assistita, rapporti con i colleghi, doveri dell'avvocato nel processo, rapporti con terzi e controparti, rapporti con le istituzioni forensi) raccolgono invece le specifiche condotte che violano i suddetti principi prevedendo altresì le sanzioni irrogabili nelle diverse fattispecie."
Modulo 1: Genesi del Codice deontologico forense
Modulo 2: Principi generali
Modulo 3: I rapporti con il cliente e la parte assistita
Modulo 4: Rapporti con i colleghi e doveri dell'avvocato nel processo