Con sentenza n. 23387 del 19 aprile-11 giugno 2024, la terza sezione
penale della Corte di Cassazione è intervenuta in tema di atti sessuali con
minorenne.
Ai fini del reato, l’atto deve rivestire valenza sessuale sul piano oggettivo, ovverosia avuto riguardo agli effetti che, ricadendo comunque sulla vittima, assumono tale natura quando determinano la profanazione della sua sfera più intima, e non già su quello soggettivo, riguardato cioè in relazione alle intenzioni dell'agente, che è sufficiente sia consapevole della natura erotica del gesto posto volontariamente in essere con la propria condotta. Occorre tuttavia una più attenta opera di decodificazione per tutti quegli atti che, o per il loro carattere ambivalente, potendo in astratto essere espressione di una diversa finalità (come accade di norma per i baci, le carezze o gli abbracci), o per la singolarità della zona corporea attinta, richiedono, al di là degli obiettivi perseguiti dall'agente che...
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Codice penale e di procedura penale e leggi complementari - vigente
Luigi Alibrandi, Piermaria Corso
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