Con sentenza n. 24744 del 29 febbraio-21 giugno 2024, la quinta sezione penale della Corte di Cassazione ha ribadito alcuni principi fondamentali in materia di atti persecutori.
Il reato in parola ha natura di reato abituale e di danno che si consuma con la realizzazione di uno degli eventi alternativi previsti dall'art. 612-bis c.p., conseguente al compimento dell'ultimo degli atti della sequenza criminosa integrativa della abitualità del reato, così che, nell'ipotesi di "contestazione aperta", il giudizio di penale responsabilità dell'imputato può estendersi, senza necessità di modifica dell'originaria imputazione, anche a fatti verificatisi successivamente alla presentazione della denunzia-querela e accertati nel corso del giudizio, non determinandosi una trasformazione radicale della fattispecie concreta nei suoi elementi essenziali, tale da ingenerare incertezza sull'oggetto dell'imputazione e da pregiudicare il diritto di difesa (cfr. per tutte, Cass. pen., sez. V, 10...
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