Con sentenza n. 15417 del 14 marzo-15 aprile 2024, la quarta sezione penale della Corte di Cassazione ha ricordato che, in ordine alla natura da attribuire alle chat costituite dal contenuto di comunicazioni tra gli indagati costituite da messaggistica scambiata su una piattaforma chiamata Sky-Ecc, cioè un'applicazione crittografata end- to-end (che prevede la cifratura delle conversazioni mediante l'utilizzo di chiavi depositate esclusivamente sui dispositivi che colloquiano), strumento che consente lo scambio di comunicazioni mediante uso di cripto-telefonini o smartphones, modificati in modo da garantirne la inviolabilità (consentendo, cioè, di disattivarne la geolocalizzazione, i servizi Google, il Bluetooth, la fotocamera e quant'altro possa generare rischi di captazione) - ai fini dello standard probatorio da adottare sul piano interno - si sono recentemente contrapposti due orientamenti. Secondo un primo orientamento, la relativa messaggistica -...
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Luigi Alibrandi, Piermaria Corso
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