Con
sentenza n. 21948 del 23 aprile-31 maggio 2024, la sesta sezione penale della
Corte di Cassazione ha esaminato il rapporto tra il reato di maltrattamenti in
famiglia e quello di abbandono di persone minori o incapaci.
Il delitto di maltrattamenti è integrato dalla sottoposizione dei soggetti tutelati a una serie di atti di vessazione continui e tali da cagionare sofferenze, privazioni, umiliazioni, le quali costituiscono fonte di un disagio continuo ed incompatibile con le normali condizioni di vita: i singoli episodi, che costituiscono un comportamento abituale, rendono manifesta l'esistenza di un programma criminoso relativo al complesso dei fatti, animato da una volontà unitaria di vessare li soggetto passivo: è, pertanto, necessario che la condotta sia abituale e si estrinsechi in una pluralità di atti (Cass. pen., sez. VI, 4 dicembre 2003, n. 7192). Sotto il profilo psicologico, il reato è integrato dal dolo generico; non occorre, quindi, che...
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