Con ordinanza
n. 31595 del 14 novembre 2023, la prima sezione civile della Corte di
Cassazione ha affermato che il contratto di appalto pubblico si considera
ultimato soltanto a seguito del collaudo, che, in quanto avente la funzione di
accertare la conformità della prestazione eseguita ai patti contrattuali ed
alle regole dell'arte, rappresenta l'unico atto attraverso il quale
l'Amministrazione committente può verificare se l'obbligazione dell'appaltatore
sia stata regolarmente adempiuta, e risulta dunque indispensabile ai fini
dell'accettazione della prestazione, da cui sorge il diritto dell'appaltatore
al pagamento del corrispettivo pattuito, ai fini del quale resta invece
irrilevante il momento della consegna, come disciplinato in via generale dagli
artt. 1665 e 1667 c.c. (cfr. Cass. civ. n. 10327/2023; Cass. civ. n. 2307/2016;
Cass. civ. n. 15013/2011; Cass. civ. n. 10992/2004).
Come già affermato dalla Suprema Corte «solo a partire dall'esito del [collaudo] prendono...
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