Con sentenza n. 2628 del 19 marzo 2024, la sesta sezione del Consiglio
di Stato è intervenuta sul versante della identificazione degli elementi di una
pratica commerciale scorretta.
La nozione di “pratiche commerciali scorrette” designa le condotte che formano oggetto del divieto generale sancito dall’art. 20, D.L.vo 6 settembre 2005, n. 206 (Codice del consumo). Scopo della normativa è quello di ricondurre l'attività commerciale in generale entro i binari della buona fede e della correttezza. Il fondamento dell'intervento è duplice: da un lato, esso si ispira ad una rinnovata lettura della garanzia costituzionale della libertà contrattuale, la cui piena esplicazione si ritiene presupponga un contesto di piena “bilateralità”, dall'altro, in termini analisi economica, la trasparenza del mercato è idonea ad innescare un controllo decentrato sulle condotte degli operatori economici inefficienti. Le politiche di tutela della concorrenza e del consumatore...
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