Con sentenza n. 1154 dell’11 gennaio 2024, la seconda sezione
civile della Corte di Cassazione ha delineato la nozione di pratica commerciale
scorretta in materia di intermediazione finanziaria.
L’art. 20 cod. cons. (comma 1) prevede che una pratica
commerciale è scorretta se ricorrono cumulativamente due condizioni: a) la sua
contrarietà alla diligenza professionale; b) la sua idoneità «a falsare in
misura apprezzabile il comportamento economico, in relazione al prodotto, del
consumatore medio che essa raggiunge o al quale è diretta o del membro medio di
un gruppo qualora la pratica commerciale sia diretta a un determinato gruppo di
consumatori».
Al precetto generale si aggiungono due criteri speciali di
identificazione di comportamenti illeciti: le pratiche ingannevoli di cui agli
artt. 21, 22 e 23; ovvero quelle aggressive, di cui agli artt. 24, 25 e 26 cod.
cons.
La fattispecie normativa generale consiste, dunque, nel vietare una pratica commerciale...
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