Con sentenza n. 1793 del 23 febbraio 2024, la quinta sezione del Consiglio di Stato ha affermato che per “usi civici” possono intendersi i diritti spettanti ad una collettività – ed a ciascuno dei suoi componenti, che può quindi esercitarlo uti singulus – organizzata ed insediata su di un territorio, il cui contenuto consiste nel trarre utilità dalla terra, dai boschi e dalle acque, nonostante la loro titolarità formale in capo a differenti soggetti pubblici o privati” (Cass. civ., sez. III, 28 settembre 2011, n. 19792).
La materia degli usi civici è disciplinata da una complessa normativa, risalente ad epoche molto diverse, essenzialmente dalla L. 16 giugno 1927, n. 1766 e dalla L. 20 novembre 2017, n. 168.
Dall’analisi delle succitate disposizioni emerge un’evoluzione normativa in materia di usi civici e domini collettivi - categoria di non agevole inquadramento teorico-pratico - in relazione al graduale processo di trasformazione dell’istituto in...
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