Con sentenza n. 8109 del 26 marzo 2024, la terza sezione civile della
Corte di Cassazione ha ricordato che la giurisprudenza di legittimità si è
consolidata nel senso che l’azione di risarcimento danni avanzata dagli stretti
congiunti di un paziente con problemi psichici ricoverato presso una struttura
sanitaria (pubblica o privata), nel caso in cui l’iniziativa autolesionistica
del malato si risolva in un atto suicidiario portato a compimento a causa
dell’omessa vigilanza della predetta struttura, debba essere inquadrata
nell’ambito (e nel corrispondente regime probatorio) della responsabilità
extracontrattuale di cui all’art. 2043 c.c. (Cass. civ. n. 14258/2020; Cass. civ.
n. 14615/2020; Cass. civ. n. 21404/2021; Cass. civ. n. 11320/2022; Cass. civ. n.
13037/2023).
Con tale pretesa risarcitoria, infatti, il congiunto agisce nei confronti della struttura iure proprio, al fine di ottenere il risarcimento del danno da perdita del rapporto parentale conseguente al decesso;...
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