Con sentenza n. 6 del 19 gennaio 2024, la Corte
Costituzionale è intervenuta in tema di esdebitazione.
Tale istituto «comporta la inesigibilità dal debitore dei
crediti rimasti insoddisfatti nell’ambito di una procedura di liquidazione
giudiziale o di liquidazione controllata» (art. 278 CCII).
La sua finalità è quella «di “ricollocare utilmente [il
debitore] all’interno del sistema economico e sociale, senza il peso delle
pregresse esposizioni” (sentenza n. 245 del 2019)» (Corte Cost. sentenza n. 65
del 2022).
Nel solco del diritto dell’Unione europea, l’istituto
sacrifica le residue ragioni creditorie – comportando una responsabilità
patrimoniale limitata nel tempo – onde consentire a debitori non immeritevoli
una “ripartenza” (il cosiddetto fresh start).
E, infatti, l’accesso a tale istituto presuppone che il beneficiario non abbia «determinato la situazione di sovraindebitamento con colpa grave, malafede o frode» (art. 282, comma 2, CCII)...
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