Con
sentenza n. 111 del 5 giugno 2023, la Corte Costituzionale ha dichiarato
l’illegittimità costituzionale dell’art. 64, comma 3, c.p.p., nella parte in
cui non prevede che gli avvertimenti ivi indicati siano rivolti alla persona
sottoposta alle indagini o all’imputato prima che vengano loro richieste le
informazioni di cui all’art. 21 delle Norme di attuazione del codice di
procedura penale e dell’art. 495, comma 1, c.p., nella parte in cui non
esclude la punibilità della persona sottoposta alle indagini o dell’imputato
che, richiesti di fornire le informazioni indicate nell’art. 21 norme att. c.p.p.
senza che siano stati loro previamente formulati gli avvertimenti di cui
all’art. 64, comma 3, c.p.p., abbiano reso false dichiarazioni.
La vigente disciplina del processo penale tutela il diritto al silenzio della persona sottoposta alle indagini essenzialmente per il tramite dell’art. 64, comma 3, c.p.p., a tenore del quale l’autorità che procede...
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