Con sentenza n. 6000 dell’8 luglio 2024, la terza
sezione del Consiglio di Stato, intervenendo in tema di cambiamento del
cognome, ha esaminato il diverso ambito di applicazione degli artt. 262 c.c. e 89,
d.P.R. 396/2000.
L’impianto normativo recato dall’art. 262 c.c. porta a ritenere che le modifiche al cognome lì disciplinate siano esclusivamente quelle effettuate filiationis causa, vale a dire quelle che si rendono necessarie in funzione del successivo riconoscimento del figlio da parte di uno dei genitori naturali. Prova ne sia che la norma del codice civile in esame non prevede istanze di cambiamento motivate dall’esigenza di evitare effetti pregiudizievoli derivando dal carattere ridicolo o vergognoso del cognome o dall’origine del rapporto di filiazione: l’unica ragione giustificativa del mutamento risiede nel riconoscimento del figlio da parte di uno dei genitori naturali, nel contestuale bilanciamento degli interessi del figlio, da un lato, che...
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